mercoledì 24 luglio 16:40 - di Ernesto Ciecaquaglia
(il SECOLO d'Italia).
📷
L’annuncio del premier Conte che la Tav si farà ha mandato su tutte le furie “l’Italia del no”, quella rumorosa minoranza del Paese che gode nel vedere i cantieri chiusi e l’intera società in regressione. Un personaggio comeVauro non poteva che farsi interprete di questo malumore e di questo rivolgimento di viscere. Così il vignettista più amato dall’Italia che odia il progresso della Nazione ha pensato bene di indirizzare il suo livore contro Luigi Di Maio, rappresentato in una vignetta su Left con la faccia a forma di traforo ferroviario e con la sprezzante battuta “la faccia come il Tav”. Un vero e proprio travaso di bile indirizzato contro un personaggio, Di Maio, considerato un “traditore” dai “compagni” regressisti e dagli anarchici spaccatutto pronti a incendiare il cantiere di Chiomonte. Così, mentre una parte del M5S si prepara a mettere il povero “Giggino” sulla graticola, il perfido Vauro si diverte a spargere sale sulla ferita che si è aperta sul corpo, già debilitato, del Movimento Cinque Stelle. Resta da capire il senso e il motivo di questo assurdo gioco al massacro che grillini ed estremisti di sinistra infliggono a se stessi. Il fatto è che questa parte d’Italia si nutre di odio e rancore, sentimenti che, fatalmente, producono l’effetto boomerang e si rivolgono spesso contro li brandisce senza ritegno nella contesa politca. Contenti loro…
Comments