Di Eugenio Palazzini -6 Ottobre 2019
Roma, 6 ott – Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, è stato nominato ieri cardinale da Papa Francesco con il titolo di San Giovanni Crisostomo a Monte Sacro Alto. Un prestigioso titolo, tanto più se consideriamo che si tratta del primo cardinale lussemburghese, che Sua Eminenza Reverendissima ha voluto festeggiare con un bel pranzo in compagnia di alcuni compagni di fede: Luca Casarini, don Mattia Ferrari e Beppe Caccia. Il giorno dopo la nomina a cardinale, Hollerich ha quindi deciso di farsi una bella chiacchierata a tavola con tre membri di spicco della Ong Mediterranea Saving Humans.
“Potrete sempre contare su di me”
Di cosa avrà parlato l’allegra combriccola? Di teologia cristiana, di dottrina della Chiesa cattolica oppure dei principi della metafisica tomista? Abbiamo giusto la sensazione che la discussione cardine al tavolo del cardinale non abbia neppure lontanamente sfiorato questi temi. Anzi, ne abbiamo quasi la certezza, visto che è stato lo stesso Hollerich a pubblicare la foto del pranzo su Instagram (very social Sua Eminenza), con tanto di breve descrizione: “Abbiamo discusso di importanti questioni riguardanti la crisi migratoria e parlato per molte ore del loro duro lavoro in mare”. Ma il neo cardinale si è voluto spingere ben oltre, assicurando il suo sostegno agli impavidi “salvatori” di immigrati: “Sono commosso dalle vostre storie e dalla vostra esperienza. Luca, Beppe, don Mattia: potrete sempre contare su di me!”.
L’amico Luca
E chi l’avrebbe mai detto? Il pieno sostegno di Sua Eminenza alle Ong che trasportano clandestini sulle coste italiane non ce lo saremmo mai aspettati, soprattutto dopo le sue dichiarazioni rilasciate ieri in Vaticano ai giornalisti. Hollerich ha subito chiarito gli obiettivi che si prefigge: “Salvaguardare la democrazia” contro “i populismi e le loro false promesse”. Perché, ha detto il cardinale lussemburghese, “è molto importante che ci siano uomini e donne della politica che siano al servizio del popolo perché altrimenti i populismi e le loro promesse false torneranno”. E’ senz’altro preferibile affidarsi all’ideologia dell’amico Luca (Casarini, non l’evangelista), un signore che quando era il capofila del centro sociale Rivolta decise di inaugurare un’osteria dal nome emblematico: “Allo sbirro morto”. Pace e bene Sua Eminenza.
Eugenio Palazzini
Kommentare