giovedì 18 luglio 10:23 - di Lucio Meo (il SECOLO d'Italia).
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«5Stelle e Pd? Da due giorni sono già al governo insieme, per ora a Bruxelles», attacca Matteo Salvini, tornando sulla elezione del Von der Leyen a presidente della Commissione Ue con i voti del M5S. «Tradendo il voto degli Italiani che volevano il cambiamento, i grillini hanno votato il Presidente della nuova Comissione Europea, proposto da Merkel e Macron, insieme a Renzi e Berlusconi», accusa Salvini: «Una scelta gravissima, altro che democrazia e trasparenza». Le dichiarazioni durissime del leader della Lega arrivano di prima mattina ma fanno seguito a quelle rilasciate ai giornali, che gli chiedono come pensi di andare avanti. «Lo chiederò a Conte e a Di Maio. Gli attacchi e gli insulti del Pd ci stanno, ma qui ogni giorno due o tre esponenti cinquestelle si alzano e attaccano Salvini. Attilio Fontana e poi Siri, Rixi, Molinari, Romeo, per qualcuno sono tutti colpevoli e ladri a prescindere, atteggiamento poco democratico». È un Salvini imbufalitoquello che oggi minaccia una imminente crisi di governo se i grillini non cambieranno l’atteggiamento ostile che stanno tenendo sulla questione Russia e quell’asse politico col Pd che sta venendo fuori in maniera sempre più prepotente. Sulla “Stampa” il leader della Lega si spinge fino a minacciare: «Conte e Di Maio si fanno male», dice Salvini ventilando un tradimento grillino e accusandoli di non avere avuto dignità nello schierarsi a favore della nuova presidente della commissione Ue. «Mi auguro che il loro voto a Merkel e Macron non significhi una manovra alla Monti. Il buongiorno si vede dal mattino e io non so se Ursula von der Leyen sta lì che aspetta di fare crescere l’Italia. Fra qualche mese chiederemo conto a chi l’ha votata, perché avremmo potuto cambiare la storia». E sulla possibile crisi di governo? «Non bado alla mia convenienza immediata. Certo, se questi vanno avanti a far così…», spiega il vice premier al Corriere battendo le mani tre volte, come a dire che “è finita”. Sul “russiagate”, Salvini dice: «Michiedo cosa mai debba riferire Conte sulla Russia. D’altronde lui ribadisce ogni giorno che è il presidente del Consiglio. Chi l’ha mai messo in dubbio? Io non mi alzo la mattina dicendo ‘Matteo sei il ministro dell’Interno, accidenti!. Detto questo ci andrò in Parlamento, a ribadire quello che ho sempre detto». A proposito di Savoini e D’Amico, Salvini spiega: «Io mi fido delle persone che mi sono vicine. Se poi mi si dimostra che qualcuno ha sbagliato, con me paga doppio. La vicenda di Garavaglia, assolto dopo anni di calvario, è eloquente». E l’agenda di governo? «Le cose si fanno o non si fanno. Se faremo tre passi avanti con la riforma della giustizia, l’ autonomia e la manovra, vado avanti. Se arrivassero tre no, cambia tutto», dice in una intervista a “Repubblica“, parlando dei rapporti con i 5Stelle al governo.
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