Da Pontida il leader leghista lancia la sfida ai "traditori": "Noi non siamo schiavi di nessuno". E promette: "Presto torneremo al governo"
Andrea Indini - Dom, 15/09/2019 - (il Giornale.it).
"Ragazzi, è uno spettacolo incredibile, questa è l'Italia che vincerà". Salito sul palco sulle note dell'aria Nessun dorma e reso omaggio all'albero della vita (video), che ricorda i militanti leghisti morti, Matteo Salvini saluta il pratone di Pontida, gremito come non mai, e lancia l'avviso di sfratto al nuovo esecutivo giallorosso il cui futuro è già segnato.
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Serve solo "pazienza e determinazione". "Presto torneremo noi al governo", promette al suo popolo rivendicando quanto fatto fin qui, dall'alleanza con i Cinque Stelle alla crisi di governo di questa estate. "Questo è un giorno di festa perché l'odio e la paura non abitano a Pontida - scandisce - non cambierei la mia vita con un Conte e Di Maio qualunque".
Allo storico raduno del Carroccio Salvini dipinge due Italie antitetiche. Da una parte c'è chi lotta contro l'immigrazione clandestina e difende i confini nazionali, dall'altra chi spalanca i porti alle navi delle ong e vuole svendere la cittadinanza ai nuovi arrivati. Da una parte c'è chi chiede che gli scritti di Oriana Fallaci entrino nelle scuole di tutto il Paese e riocrda l'insegnamento di papa Giovanni Paolo II, che pensava a un'Europa cristiana, dall'altra chi inneggia alla capitana della Sea Watch 3, Carola Rackete, "una viziatella comunista" che ha quasi ammazzato cinque militari per far entrare illegalmente gli immigrati nel nostro Paese. Da una parte c'è chi lavora a ridurre la pressione fiscale con una flat tax al 15%, dall'altra chi vuole tassare il contante e la casa di proprietà. "La politica senza cuore e senza passione è solo uno scambio di merce e di poltrone, e qua non ci sono poltronari, ma solo donne e uomini con dei valori", assicura l'ex ministro che, pur continuando a chiamare "amici" i vecchi alleati di governo, non fa alcuno sconto a nessuno. A partire dal premier Giuseppe Conte a cui rinfaccia le trame con la cancelliera Angela Merkel: "Lei ha difeso gli interessi del suo popolo, l'altro ha svenduto il futuro del suo popolo"
Quello che Salvini chiede dalla giornata di oggi è che diventi "l'inizio di una pacifica, rivoluzionaria, liberazione del nostro Paese" dalla sinistra. Tuttavia, il progetto per tornare al governo non è a breve termine. Sa bene anche lui che ci vorrà del tempo. Passerà, prima, dalle consultazioni regionali che si terranno nei prossimi mesi e poi dall'attività capillare che dovrà essere fatta da ciascun amministratore sul territorio. Il prossimo 19 ottobre, a Roma, ci sarà la "festa dell'orgoglio nazionale" e sarà un'altra spallata a una maggioranza, quella giallorossa, che non è maggioranza nel Paese. E per evitare che questo corto circuito si ripeta di nuovo, Giancarlo Giorgetti e Roberto Calderoli presenteranno un referendum per cambiare la legge elettorale e far votare con il sistema maggioritario. "Basta con inciuci e tradimenti - tuona dal palco il leader leghista - chi prende un voto in più governa".
Il programma che Salvini intende portare al governo è quello presentato un anno fa alle politiche. Si parte con la "prima vera emergenza del Paese", il taglio delle tasse, attuando quella flat tax che quando era al governo con i Cinque Stelle ha iniziato a introdurre e che ora i giallorossi hanno già fatto sparire dalla lista delle cose da fare. "Non può esserci libertà, senza la libertà economica", chiosa citando Margaret Thatcher. In cima all'agenda c'è ancora la sicurezza, un diritto che oggi viene minacciato dalla nuova maggioranza. Il Partito democratico ha promesso che nei prossimi mesi smantellerà i due decreti Sicurezza e di riaprire i porti alle navi delle organizzazioni non governative. "Se lo faranno, sarà un'altra occasione di referendum - promette il capitano - che sia il popolo a opporsi alle scelte del palazzo" (video). Un primo passo verso una politica più buonista è già stato fatto aprendo il porto di Lampedusa alla Ocean Viking. È la prima volta che succede da quattordici mesi a questa parte.
Iniziato con le musiche del Vincerò, il raduno di Pontida si conclude con lo stupore di Salvini per quanta gente è accorsa oggi (gallery). "È stato pazzesco... non me ne ricordo una così, non si vedeva un buco libero", ammette. E già pensa al futuro: "Oggi siamo senza sette ministeri, ma celebriamo la nostra vittoria, io preferisco cedere ai traditori sette ministeri oggi perché ce li riprenderemo, con gli interessi, tra qualche mese".
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