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Riforma della giustizia, Salvini: “In galera chi pubblica intercettazioni non rilevanti”

Roma, 21 giu – Per il ministro dell’Interno Matteo Salvini serve una “approfondita riforma della giustizia” che riguardi “i tempi dei processi, la giustizia amministrativa, il processo tributario, l’inversione dell’onere della prova“, e la chiede, dal palco del Festival del Lavoro, “a prescindere su quello che è successo nel Csm: ci vogliono tempi certi, per le sentenze, per le indagini preliminari. Io ti do un anno, se non hai trovato niente torno libero cittadino”. Poi la bordata contro le toghe rosse: “Se fai il magistrato e fai politica, ti dimetti per sempre dalla magistratura. Sarà – ha aggiunto in tono scherzoso – una delle mie interviste a piede libero”. In merito al caso dell’ex ministro Pd Lotti, Salvini taglia corto: “Non faccio il giudice ma mi sembra che sia arrivata Biancaneve. Lotti non lo conosco ed è politicamente lontanissimo da me. Ma con una magistratura divisa per correnti che decide nomine e posti, ma secondo te fino a ieri che cosa hanno deciso?“.

Salvini: “In galera chi pubblica intercettazioni senza rilevanza penale”

Chi pubblica o fa uscire dalla Procura intercettazioni senza rilevanza penale dovrebbe finire in galera. Ne è convinto il leader della Lega, intervistato dal vicedirettore di Radio 24 Sebastiano Barisoni al Festival del lavoro. “Non è civile – dice Salvini – che i giornali siano pieni di pezzi di intercettazioni senza nessuna rilevanza penale. E’ una cosa da quarto mondo. Se ci sono cose che riguardano processi e reati è giusto che li si legga. Se ci sono aspetti che riguardano la vita privata che escono dalla Procura e finiscono in edicoladovrebbe finire in galera sia chi le fa uscire dalla Procura sia chi le pubblica sui giornali“.

Ludovica Colli


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