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Di Eugenio Palazzini -18 Settembre 2019
Roma, 18 set – “Non credo che ci siano nostri parlamentari che pensino di avere maggiori possibilità di essere rieletti andando in un altro partito dove comunque verrebbero accolti come transfughi”. Così Silvio Berlusconi ha provato a spegnere le insistenti voci che vorrebbero una fuga di parlamentari di Forza Italia verso il nuovo partito di Matteo Renzi. Eccessivo ottimismo, perché già oggi è arrivata la prima defezione. Donatella Conzatti, senatrice di Fi, è passata senza indugio a Italia Viva. “Ho deciso di accettare l’invito che mi ha rivolto Matteo Renzi di partecipare sin dal principio, senza attese e tatticismi, alla fondazione di Italia Viva”. Ecco il primo transfuga, che verosimilmente non sarà anche l’ultimo.
A ventilare altri probabili compagni di virata verso Renzi, è la stessa ormai ex senatrice berlusconiana: “In assenza di novità politiche di rilievo, sarei rimasta nel gruppo parlamentare di FI, dove ho trovato e conosciuto molte persone di grande spessore umano, politico e culturale, molte delle quali vivono con disagio non dissimile dal mio la crescente consapevolezza di non poter più arginare, ma ormai soltanto subire le posizioni di matrice sovranista e antieuropeista”. D’altronde dopo lo strappo di Toti e la cena di ieri organizzata da Mara Carfagna, che ha riunito alcuni parlamentari malpancisti di Forza Italia, nella casa che Berlusconi vorrebbe ancora delle libertà tira un’aria da liberi tutti.
La tattica di Renzi
Il crollo nei sondaggi è soltanto uno dei fattori determinanti in questo senso, perché poi a ben vedere la verità è che Fi non riesce più a ritagliarsi uno spazio che sia uno nell’agone politico attuale. Con il terremoto generato da Renzi rischia di giocarsi anche i pochi voti rimasti, senza captare più neppure quei cosiddetti “moderati” che finora restavano abbarbicati al timone di Arcore. Difficile credere, dunque, che il caso della senatrice Conzatti sia un unicum.
Il tatticismo renziano sembra giocare proprio su questo, a spaccare lentamente sia il Pd che Forza Italia. Perché in entrambi i casi ci sono pattuglie di parlamentari disposti a vestire una nuova casacca pur di rimanere a galla. L’ex sindaco di Firenze, inutile nascondercelo, sta giocando bene le sue carte. Anche per questo è impossibile fare previsioni a medio termine, nulla si può dare per scontato e l’effetto Renzi potrebbe pure essere effimero. Ma la sensazione è che la burrasca sia appena iniziata.
Eugenio Palazzini
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