La candidata alla Commissione Ue nel suo discorso programmatico: "Ridare vita alla missione Sophia, ma serve una riforma del trattato di Dublino"
Chiara Sarra - Mer, 10/07/2019 - 22:33 (il Giornale.it)
Cambiare Dublino, ma ripristinare l'operazione Sophia. È questo il piano di Ursula von der Leyen, candidata alla presidenza della Commissione Ue.
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"È importante aiutare in mare ogni persona che si ritrova su imbarcazioni di fortuna" e per questo è necessario "ridare vita alla missione Sophia", ha detto la tedesca durante un'audizione davanti al gruppo dei Verdi all'Europarlamento. "Nella mia qualità di ministro, nel 2015 ho potuto vedere questo dramma che non cessava di aggravarsi. Mi ricordo delle numerose persone che sono morte a Lampedusa. All'epoca avevo deciso di inviare la marina tedesca sul posto per offrire un aiuto umanitario. E poi, passo dopo passo, è nata la missione Sophia. Non so quante persone siano state salvate complessivamente da Sophia, ma la marina tedesca ha salvato la vita a 22mila persone".
La von der Leyen ha però sottolineato come la questione dell'immigrazione clandestinanon possa "essere affrontata da soli" e per questo "una riforma di Dublino è una prossima tappa a cui dobbiamo pensare insieme". "I Paesi costieri non devono affrontare il problema da soli. Dobbiamo intervenire come europei per migliorare il sistema di Dublino e lottare contro l'immigrazione illegale", ha concluso.
Tra i punti del suo discorso programmatico c'è anche il "salario minimo in ogni Paese". "La gente ha paure, sogni e aspirazioni, e quello che l'Europa può dare è risposte: posti di lavoro, prospettive, stabilità e sicurezza", ha detto la candidata presidente della Commissione Ue, "E sono sicura che l'Europa può farlo: in ogni Paese, il lavoro deve dare di cosa vivere".
Sembra difficile per ora, però, che la von der Leyen possa essere eletta dall'Eurocamera già la prossima settimana. La sua candidatura, infatti, lascia molti dubbi tra i deputati e si rischia di dover aspettare l'intera estate prima di ottenere il via libera dell'assemblea. Al momento gli impegni e le promesse della tedesca restano vaghi e alla fine scontentano tutti. Ogni gruppo, a seconda della propria sensibilità, lamenta posizioni troppo deboli su tutti i dossier: dalla migrazione agli investimenti, dal clima al bilancio. "Saranno i gruppi politici a trarre le conclusioni, c'è lavoro da fare", sintetizza in una frase il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. Domani nuova capigruppo, la partita è aperta.
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