venerdì 26 luglio 14:01 - di Ezio Miles da (il SECOLO d'Italia).
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Stavolta il (para)guru che piace ai radic chic ha superato ogni limite di decenza. La lettura dell’ultimo post pubblicato da Roberto Saviano sulla sua pagina Fb non è consigliabile ai malati di fegato e a chi soffre di pressione alta. Può produrre una tale rabbia da rimanerci secchi. Il (para)guru di Gomorra scrive che l’uccisione del Carabiniere a Roma offre il pretesto ai razzisti per dare addosso ai migranti. Dire che sono parole ignobili, parole che offendono i sentimenti dei milioni di italiani sgomenti per il massacro dell’eroico militare è dire poco. Per Saviano (ma già lo sapevamo) la faziosità, unita al desiderio di essere sempre “originali”, è un incitamento costante alla polemica più turpe. Ma oggi, che è un giorno di dolore per tutti gli italiani, oggi che ci sarebbe soltanto da unirsi in un comune sentimento di cordoglio, proprio oggi, il Saviano ci poteva risparmiare la sua becera esternazione. «La morte di Mario Cerciello Rega – dice il (para)guru- è già territorio saccheggiato dalla peggiore propaganda. La morte di un Carabiniere in servizio non può essere usata come orrido strumento politico contro i migranti. Delinquenti politici che, per allontanare da sé i sospetti sui crimini commessi, non esitano a usare i più deboli tra voi, e i più esasperati (ognuno ha una ragione per esserlo), per alimentare sentimenti razzisti che non hanno ragione di esistere. Quando la camorra uccide, non è pensabile incolpare tutti i campani… Mi rendo conto che non è semplice, ma sta a noi comprendere la reale situazione criminale del nostro Paese e difendere il sacrificio di un uomo, di un Carabiniere caduto mentre agiva rispettando il giuramento prestato alle leggi democratiche del suo Paese». Non mancano, sulla pagina di Saviano, i commenti di feroce critica per questo suo indegno post. Persino tra i suoi “amici” c’è chi è rimasto inorridito. E tanto basta.
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