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Di Eugenio Palazzini -5 Settembre 2019
Roma, 5 set – Matteo Salvini indagato e Mimmo Lucano libero. La legge non dipende dalla formazione di un governo, dunque niente dietrologie, complottismi o immediate vendette. E’ semplicemente così che vanno le cose, spesso si passa dalle stelle alla stalle e viceversa. In questo caso però parliamo di due fatti a ben vedere di poco conto da un punto di vista giudiziario. Una denuncia per diffamazione e una revoca di obbligo di dimora. Non stiamo parlando certo di eventi che potrebbero cambiare le sorti dell’Italia, non segneranno neppure quelle dei personaggi in questione.
Il piano mediatico però si muove con ben altre modalità e oggi inevitabilmente saltano agli occhi queste due notizie. L’ex sindaco di Riace, coinvolto nell’inchiesta su presunti illeciti nella gestione dell’accoglienza degli immigrati, potrà tornare adesso nel suo comune da libero cittadino. Mentre l’ex ministro dell’Interno dovrà difendersi in tribunale dopo la denuncia della comandante della Sea Watch che trasportava immigrati irregolari.
Gli unici buoni
“Non ho rancori, né cerco vendette – ha dichiarato Lucano all’Andkronos- ma voglio solo guardare avanti e pensare che ci sono tante persone che ogni giorno affrontano queste ingiustizie, molto più gravi di me, e sono obbligati a ricorrere a tutto quello che hanno dentro per trovare la motivazione”. L’ex primo cittadino ha poi specificato che è tornerà a “vivere a Riace”. Lucano non ha fatto mancare la consueta frecciata a Salvini: “Mi auguro che con il neo ministro (Luciana Lamorgese, ndr) prevalgano l’umanità e il rispetto della Costituzione italiana”. D’altronde queste ultime sono due prerogative su cui la sinistra italiana ritiene di avere il copyright. Il circolo degli unici buoni.
Eugenio Palazzini
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