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Di Ilaria Paoletti -27 Agosto 2019
Lampedusa, 27 ago – Una turista italiana di 45 anni, originaria di Torino e in vacanza presso la splendida isola siciliana, è stata derubata del proprio telefono cellulare mentre lo teneva in mano. La donna stava passeggiando sul lungomare Luigi Rizzo di Lampedusa.
Un tunisino di 19 anni
La donna ha fornito un identikit dettagliato e i carabinieri sono riusciti, dopo circa tre ore, a rintracciare un tunisino di 19 anni che aveva ancora con sé il cellulare della donna. Il tunisino era appena arrivato con un barchino ed era ospite dell’hotspot di Lampedusa. Adesso risulta denunciato alla Procura di Agrigento per furto con strappo.
Il disagio dei turisti
Secondo quanto riporta L’Opinione, sito di informazione siciliano, a Lampedusa vengono segnalati da giorni, gruppi di tunisini, spesso ubriachi, che infastidiscono isolani e turisti. Lampedusa, ricordiamo, è un’isola che vive anche di turismo.
Palmeri (Pd): “Tunisini commettono atti di violenza”
Sempre secondo L’Opinione, nel merito sarebbe intervenuto Peppino Palmeri, segretario del locale circolo del Pd (dunque fuori da sospetti di “intolleranza” di stampo salviniano) : “È risaputo che i tunisini a Lampedusa non possono rimanere per giorni e giorni, perché commettono atti di violenza e delinquono. Cosa si aspetta per trasferirli? Lo chiedo alle istituzioni locali e al signor prefetto di Agrigento”.
Martello (sindaco Lampedusa): “Noi abbandonati”
Sempre oggi, il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, ha di nuovo lanciato l’allarme sicurezza per l’isola che amministra: “Per comprendere qual è il livello di attenzione di questo governo nei confronti di Lampedusa, basta dire che la macchina per rilevare le impronte digitali all’interno del centro d’accoglienza è guasta. Senza strumenti non si può garantire nulla”. Continua Martello: “Questa notte un furgone della polizia, parcheggiato in strada, ha preso fuoco. Siamo abbandonati a noi stessi e temo che questa sia una scelta ben precisa, così si crea il caos e poi si scarica la colpa su di noi“.
Ilaria Paoletti
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