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Di Cristina Gauri -30 Luglio 2019
Crema, 30 lug – Un atto di coraggio eroico non significa nulla se poi, ritornati alla vita di tutti i giorni, non ci si comporta onorando questo l’aggettivo “eroico” e le relative onorificenze conseguite – a maggior ragione se in virtù di tale gesto, lo Stato italiano ti regala la cittadinanza per un atto “di alto valore etico e civico”. Qualcuno dovrebbe ricordarlo anche a Ramy e Adam che sabato pomeriggio, freschi di cerimonia – avvenuta in mattinata – per la trascrizione degli atti relativi all’ottenimento della cittadinanza, sono stati “beccati” mentre insultavano e compivano atti di bullismo e prepotenze ai danni di altri coetanei in un centro di aggregazione giovanile. Ma come! Proprio Ramy e Adam, i due eroici studenti di origine egiziana che lo scorso 20 marzo erano a bordo del bus sequestrato e incendiato dal senegalese Ousseynou Sy, e che riuscirono coraggiosamente a chiamare i soccorsi evitando così una strage (aiutati anche da compagni di scuola italiani che furono però frettolosamente esclusi dalla narrazione buonista). I due ragazzini, imboccati dalle famiglie e da alcuni giornalisti, furono lesti a invocare la cittadinanza, che il ministro Salvini gli ha poi conferito a giugno. Sabato, l’ufficializzazione in Comune.
Ottenuta la cittadinanza, finito l'”eroismo”?
Ebbene, come riportato da La Provincia di Crema e stando a una missiva recapitata al primo cittadino di Crema Stefania Bonaldi e firmata da Enrico Zucchi – consigliere comunale, presidente dell’Ac Crema e responsabile del Centro di aggregazione giovanile San Luigi – nel pomeriggio di sabato cinque ragazzini, tra cui i nostri due “eroi” si sarebbero intrattenuti in una serie di comportamenti tutt’altro che all’altezza di detto “eroismo”: prepotenze, insulti, atti di bullismo, atteggiamento strafottente alla “tu non sai chi sono io”. La notorietà dà alla testa. I ragazzi sono stati riconosciuti da sei testimoni (i quali hanno poi sottoscritto la lunga lettera di denuncia inviata al sindaco).
Dichiarazioni arroganti
Ma ci dobbiamo veramente stupire di questo comportamento? Uno dei due ragazzi, Ramy, nei mesi scorsi si è spesso distinto per le sue dichiarazioni arroganti al limite della maleducazione, come quando disse “Se Salvini non vuole darmi la cittadinanza, fatti suoi. La prenderò a 18 anni” aveva dichiarato il giovane in un video a La Stampa. “Se non c’ero io e morivano tutti, volevo vedere come era messo Salvini con i Carabinieri e andavano tutti contro di lui”. O come quando aveva espresso la propria soddisfazione a Repubblica così: “Mi sentivo già italiano, ma ora sono proprio italiano con i documenti. Chi mi critica è solo gente gelosa. Io privilegiato per aver avuto la cittadinanza prima dei 18 anni? In ogni caso l’avrò a 18 anni”.
Cristina Gauri
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