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Altro che suprematista, il killer di Dayton era anti-Trump e voleva “uccidere i fascisti”

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Di Eugenio Palazzini -7 Agosto 2019

Roma, 7 ago – Due stragi a distanza di poche ore e negli Stati Uniti è scattato l’allarme suprematismo bianco. I democratici non hanno perso tempo e si sono scagliati subito contro Donald Trump, reo di fomentare odio e alimentare il razzismo. Molti media internazionali si sono uniti al coro, imputando colpe al diffuso clima sovranista, populista e dunque più o meno fascista (latente parola magica da citare a sproposito a ogni piè sospinto). Ad essere seri quando un attentato non viene rivendicato da un gruppo terroristico si dovrebbe essere cauti, evitando di definirne la matrice e senza sbraitare contro quelli che arbitrariamente si giudicano come una sorta di mandanti morali. L’eventualità che la matrice sia la mera follia che alberga in qualche giovane complessato americano non è d’altronde così peregrina.

Se dunque sul killer di El Paso, che aveva pubblicato sui social un deprecabile manifesto contro gli ispanici, sembrano esserci pochi dubbi (matto quanto vi pare ma comunque in preda a deliri definibili suprematisti), chi non ha avuto tentennamenti a bollare come razzista anche il killer di Dayton, in Ohio, dovrà ricredersi. Connor Betts, il 24enne che è stato ucciso dalla polizia mentre sparava all’impazzata ammazzando 9 persone (tra cui la sorella), non aveva affatto simpatie suprematiste.

Di sinistra, anti-Trump e contro le armi

Anzi, Betts su Twitter si definiva un “metallaro”, “di sinistra” e invocava “il socialismo”, sul quale, scriveva, “non aspetterò che gli idioti comprendano”. Non solo, il killer di Dayton sui social sosteneva Elizabeth Warren, la senatrice democratica del Massachusetts candidata alle presidenziali: “Voterei per lei”, aveva scritto. Al contempo tuonava contro il presidente repubblicano Trump: “Fa scelte orrende”. Certo, al di là delle posizioni politiche e dei gusti musicali, il giovane killer manifestava pure qualche turba, tra lodi a Satana e avvertimento inquietanti se letti alla luce della strage che ha commesso: “Sto andando all’inferno. E da lì non ritorno”. Dulcis in fundo, Betts nel 2018 cinguettava: “Uccidere tutti i fascisti”.

La polizia, come ovvio che sia, ha chiuso il suo account Twitter ma a proposito della querelle sulle armi facilmente reperibili negli States, il soggetto in questione si diceva contrario all’uso delle pistole e al secondo emendamento della Costituzione americana che garantisce a tutti i cittadini americani di possedere armi. Curioso? Più che altro sintomo di totale follia, perché il fucile calibro 223 che ha usato per compiere la strage l’aveva acquistato online, da un rivenditore del Texas.

Eugenio Palazzini

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